Newspaper Advisor è un’estensione di Google Chrome che ha come obiettivo quello di avvisare l’utente sui possibili contenuti di incitamento all’odio presenti nei titoli degli articoli di giornale.
Purtroppo l’odio presente negli articoli di giornale essendo spesso velato, non fa altro che fomentare il lettore verso l’hate speech. Per rendere meglio l’idea, analizziamo i seguenti due titoli di esempio:
- Tentativo di furto presso supermercato, fermato uomo di 33 anni;
- Tentativo di furto presso supermercato, fermato nigeriano di 33 anni.
Sebbene i due titoli espongano lo stesso argomento, il secondo contiene incitamento all’odio. Il solo fatto di aver classificato l’uomo di 33 anni come nigeriano, porta il lettore a pensare che il furto al supermercato sia avvenuto esclusivamente perché in Italia sono presenti immigrati.
Poiché ad oggi non esiste un’applicazione in grado di analizzare il livello di hate speech presente nei titoli degli articoli di giornale, il software deve quindi essere facile da utilizzare e soprattutto comodo. Un’estensione di un browser che analizza il titolo direttamente dal sito web della testata giornalistica e che, sempre nella stessa, mostri i risultati ottenuti, appare la soluzione migliore. Come browser è stato utilizzato Google Chrome in quanto sia attualmente il più utilizzato al mondo.
Questo lavoro quindi, pone come obiettivo quello di implementare un modulo in grado di avvisare l’utente sui possibili contenuti di hate speech presenti nei titoli degli articoli di giornale.
Come già osservato in precedenza, l’incitamento all’odio presente negli articoli di giornale è spesso velato, oppure, nel caso di articoli volutamente clickbait, l’utente non è in grado di capire se il contenuto che ha appena letto sia di natura reale o una fake news. Da qui nasce l’idea del progetto Newspaper Advisor.
Newspaper Advisor non impedisce all’utente di leggere l’articolo ad esempio bloccando la pagina web, ma una volta lanciato, individuerà i potenziali contenuti di hate speech o di clickbait presenti nel titolo dell’articolo stampando immediatamente una serie di etichette che fungeranno da descrittori del contenuto di tale articolo. Tali etichette sono ispirate alle icone del sistema di classificazione PEGI[1]. Proprio come accade nel sistema europeo di classificazione dei videogiochi, l’utente, tramite le etichette, verrà a conoscenza del potenziale contenuto di incitamento all’odio presente nell’articolo e nel caso dovesse continuare la lettura, lo farà in maniera consapevole.
Il progetto Newspaper Advisor
Questo lavoro si prefigge l’obiettivo di realizzare in Newspaper Advisor un modulo intelligente in grado di poter riconoscere, data una frase, il livello di incitamento all’odio in essa contenuta. Poiché si vuole esprimere l’andamento dell’informazione italiana, verrà addestrato il classificatore sull’Italian Hate Speech Corpus[2], una collezione di circa 6.000 tweet in lingua italiana annotati manualmente da esperti di crowdsourcing in varie categorie:
Hate Speech, Aggressività, Offensività, Ironia, Stereotipo e Intensità.
L’IHSC è stato utilizzato dal Professor Giancarlo Ruffo e da altri ricercatori delle Università di Torino e di Bari per la realizzazione del progetto “Contro l’Odio” ai fini di raccogliere dati specifici sull’argomento dell’immigrazione e delle minoranze etniche e religiose. La piattaforma web è stata realizzata per monitorare e contrastare la discriminazione e l’incitamento all’odio contro gli immigrati in Italia.[3]
Cliccando sull’icona situata accanto alla barra dell’indirizzo di Google Chrome, verrà visualizzata l’estensione di Newspaper Advisor.
La User Interface dell’estensione è composta principalmente da due pulsanti:
- Check this news now!: controlla il titolo della notizia della pagina visitata e restituisce il feedback;
- How to use: spiega in breve il funzionamento del popup e il significato delle etichette che appaiono una volta analizzato il titolo.
Vediamo ora i vari step che affronta il titolo dell’articolo di giornale (o headline) scritto in linguaggio naturale ed analizzato da Newspaper Advisor
Conclusioni
Ad oggi I mass media rappresentano i mezzi attraverso i quali vengono diffuse informazioni e conoscenze all’opinione pubblica, quest’ultima intesa come modo di pensare e metro di giudizio della maggioranza dei cittadini/individui.
Da quando, agli inizi del nuovo millennio internet ed i social network hanno iniziato a far parte delle vite di ciascun individuo, molte notizie vengono consultate e condivise in rete. Poiché le entrate generate dai fornitori di news sono tanto alte quanto più riescono ad ottenere click, ciò induce a rendere i titoli degli articoli più accattivanti e le notizie sempre più “calde” andando spesso a toccare argomenti “sensibili” che possono portare inconsapevolmente il lettore all’incitamento all’odio.
Per questo motivo è necessario introdurre uno strumento adatto a capire se l’articolo contiene hate speech o se il titolo è un potenziale clickbait anche allo scopo di favorire una maggiore consapevolezza ed attenzione nel lettore. È giusto specificare che clickbait non è sinonimo di fake news, anzi è un modo legittimo di attirare l’attenzione dell’utente sempre ovviamente che il contenuto dell’articolo rispecchi il titolo.
[1] https://pegi.info/it/node/59
[2] Sanguinetti et al., 2018, IHSC
[3] Computational Linguistics Against Hate: Hate Speech Detection and Visualization on Social Media in the “Contro L’Odio” Project